SLOW WINE FAIR

Bologna

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25 / 27 febbraio 2024

Slow Wine Fair 2024 logo

Comunicato Stampa

SLOW WINE FAIR 2024 CHIUDE CON 12 MILA INGRESSI

Bologna, 27 Febbraio 2024

Più del 25% di espositori rispetto al 2023 alla terza edizione della fiera dedicata al vino buono, pulito e giusto.

Slow Wine Fair torna a BolognaFiere dal 23 al 25 febbraio 2025.
Per la prima volta in contemporanea con Sana.

Slow Wine Fair 2024 chiude con 12 mila ingressi, il 70% dei quali operatori del settore che hanno potuto conoscere e degustare una selezione unica nel panorama fieristico legato al mondo del vino. Proposte che rispondevano ai requisiti richiesti dal Manifesto del vino buono, pulito e giusto e dalla commissione di assaggio italiana e internazionale di Slow Food. Migliaia gli appuntamenti professionali tra cantine e operatori del settore e tanti contatti informali con 200 buyer internazionali, selezionati anche grazie alla collaborazione di Italian Trade Agency (ICE) e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI), e alla piattaforma B2Match, che ha permesso ai professionisti di profilare in maniera dettagliata le aziende e le etichette corrispondenti ai loro interessi. Grande la partecipazione alle 16 Masterclass in programma, alle presentazioni in Casa Slow Food, agli incontri nella Demeter Arena e nello Spazio Reale Mutua, entrambi partner della manifestazione. Partecipate anche le degustazioni realizzate negli spazi istituzionali, tra i quali Regione Lazio – Arsial, Agenzia Laore Sardegna, Comune di Roma, Città Metropolitana di Reggio Calabria e Repubblica di San Marino. Senza dimenticare il forte legame con il territorio dell’Emilia-Romagna, consolidato dalla presenza di 71 produttori, oltre 40 dei quali dell’Enoteca regionale, e di numerosi appuntamenti che hanno avuto per protagoniste le referenze regionali.

Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere: «Siamo molto soddisfatti di questa edizione di Slow Wine Fair. L’aumento di espositori, di visitatori professionali e di appassionati va di pari passo con l’aumento dei consumi di vino biologico e sostenibile nel canale Horeca in tutta Europa. Il prossimo anno la manifestazione sarà ulteriormente arricchita dalla presenza dell’agroalimentare di Sana (dal 23 al 25 febbraio 2025, in contemporanea con Slow Wine Fair), diventando così ancora più attrattiva per i buyer. BolognaFiere si consolida come punto di riferimento dell’enogastronomia di qualità e attenta ai territori».

«Si conclude la terza edizione di Slow Wine Fair che voleva far discutere, ragionare e riflettere sull’importanza della fertilità del suolo nel contrasto alla crisi climatica e nella produzione di un vino buono, espressione del terroir – sottolinea Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition e curatore della guida Slow Wine –. Ci riempie di orgoglio il fatto che i produttori, i consumatori e i professionisti che hanno riempito gli stand di BolognaFiere abbiano colto l’importanza del messaggio per un’agricoltura sostenibile, amica della salute e dell’ambiente. Per il futuro, non abbandoniamo questa tematica, ma vogliamo allargare gli orizzonti della manifestazione con nuovi spunti: in questi giorni abbiamo già maturato il tema della prossima edizione che si terrà dal 23 al 25 febbraio 2025, analizzando l’intera filiera del vino oltre l’aspetto agricolo e coinvolgendo tutte le professionalità che interagiscono con il mondo vitivinicolo».

L’attenzione al suolo, al centro di questa edizione, è stato un tema approfondito anche dal racconto di viticoltrici e viticoltori che a Slow Wine Fair hanno condiviso con appassionati e professionisti le loro istanze legate al settore agricolo: non solo sfide e soluzioni sperimentate in vigna e in cantina, ma soprattutto la forza e l’entusiasmo di chi è consapevole e fiero di contribuire a rendere la viticoltura un modello di sostenibilità ambientale, culturale e sociale. 

Ripercorrendo l’offerta di questa terza edizione, la Slow Wine Fair ha accolto circa 1.000 cantine, oltre 300 in più rispetto all’edizione 2023, più di 500 delle quali certificate biologiche, biodinamiche o in conversione, provenienti da tutte le regioni italiane e da 27 Paesi. Oltre 170 gli espositori internazionali, tra i quali hanno debuttato cantine da Giappone, Australia, Sudafrica, Svezia e Messico. Oltre 5.000 le etichette del banco d’assaggio tra le quali il pubblico di appassionati, distributori, ristoratori, enotecari, sommelier e buyer ha potuto scegliere in questi tre giorni. Sempre più variegata la presenza della Fiera dell’Amaro d’Italia, con un’area dedicata, dove 23 produttori d’eccellenza selezionati da Amaroteca e dall’Associazione Nazionale Amaro d’Italia hanno esposto i propri amari. Tra le novità di questa edizione The Slow Bar, uno spazio di incontri e degustazioni dedicato al mondo degli spirits, valorizzati nei cocktail preparati dai bartender di Drink Factory.

Ci vediamo a BolognaFiere, dal 23 al 25 febbraio 2025!

Comunicato Stampa

SLOW WINE FAIR 2024: DOVE LA VITICOLTURA È BUON ESEMPIO PER UNA NUOVA AGRICOLTURA

Bologna, 20 Febbraio 2024

Dal 25 al 27 febbraio la terza edizione dell’evento organizzato da BolognaFiere e SANA, con la direzione artistica di Slow Food

«La Slow Wine Fair persegue un obiettivo importante e ambizioso: cambiare l’approccio all’agricoltura attraverso la produzione di vino – ha affermato Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine e coordinatore della Slow Wine Coalition durante la conferenza stampa di presentazione del programma completo di Slow Wine Fair 2024, a Bologna dal 25 al 27 febbraio. «Le quasi mille aziende che esporranno i propri vini alla Slow Wine Fair hanno fatto da tempo una scelta precisa, che va nel senso della drastica riduzione o totale cancellazione della chimica di sintesi. Inoltre, utilizzano le risorse ambientali in maniera cosciente e sostenibile, sono lo specchio del loro terroir di provenienza, di cui preservano la biodiversità, e sono motori di crescita sociale delle rispettive comunità di appartenenza. Oltre il 50% delle aziende presenti sono certificate biologiche o biodinamiche e indicano con chiarezza come fare agricoltura in modo profittevole e sostenibile, avendo cura della fertilità del suolo, tema portante di questa terza edizione, della salute dell’ambiente e delle persone. Un suolo sano costituisce, infatti, la base essenziale dell’economia, della società e dell’ambiente, in quanto produce alimenti, accresce la nostra resilienza ai cambiamenti climatici e favorisce il nostro benessere. I professionisti e gli appassionati che si riuniranno nei padiglioni di BolognaFiere sono i veri ambasciatori di questo profondo cambiamento, che dobbiamo per forza di cose imprimere al nostro sistema agricolo».

Organizzata da BolognaFiere e SANA, Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, con la direzione artistica di Slow Food , Slow Wine Fair è nata dal connubio fra la trentennale esperienza di BolognaFiere nel mondo del biologico con SANA e lo storico impegno di Slow Food sui temi della biodiversità, della sostenibilità ambientale e dell’equità sociale.

«Con Slow Wine Fair, BolognaFiere prosegue nel suo percorso di realizzazione di progetti espositivi dedicati alla business community del food service e dell’Horeca – afferma Domenico Lunghi, Direttore delle Manifestazioni Dirette di BolognaFiere –. Il tema della sostenibilità è per noi prioritario, come testimonia l’esperienza maturata in ben trentacinque edizioni di SANA, l’unico appuntamento fieristico di riferimento per il biologico in Italia. Per questo abbiamo lanciato un’alleanza strategica con Slow Food, coinvolgendo anche il nostro partner di lunga data FederBio. I numeri di Slow Wine Fair 2024 dimostrano che, in sole tre edizioni, questo progetto si è già affermato come una delle principali piattaforme in Europa per i vini sostenibili e biologici. Si conferma molto valida anche la scelta, presa nel 2023, di ampliare le referenze merceologiche per l’Horeca, estendendo agli spirits e agli amari la possibilità di partecipare alla manifestazione. E sempre più innovativa è l’area dedicata a una selezione di produttori di soluzioni tecnologiche avanzate, impianti, attrezzature e servizi connessi alla filiera del vino, i veri partner della sostenibilità».

«Negli ultimi 10 anni le superfici di vite coltivate a biologico sono aumentate del 145% – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio –. La viticoltura bio copre una superficie di quasi 136mila ettari, il 19% dell’intera viticoltura nazionale, con picchi che toccano il 38% in alcune regioni fortemente vocate come la Toscana, dove nel Chianti classico i vigneti bio hanno ormai superato il 50% del totale. La viticoltura bio rappresenta un esempio eccellente di resilienza e adattamento alla crisi climatica, che contribuisce contemporaneamente a preservare la fertilità del suolo e degli ecosistemi. Rappresenta un modello virtuoso in grado di unire il valore dell’identità territoriale delle denominazioni d’origine del nostro Paese a quello della sostenibilità del biologico. A Slow Wine Fair, che consolida la nostra partnership con Slow Food e BolognaFiere, abbiamo organizzato un evento dedicato alla viticoltura bio come metodo di produzione per affrontare gli impatti climatici. Durante questo evento presenteremo esempi concreti di monitoraggio della biodiversità e della qualità dei suoli. Tali esempi permettono di progettare una strategia agronomica per creare un ‘sistema vigneto’ in grado di rispondere agli shock climatici utilizzando gli elementi di criticità. Ciò consente di adottare soluzioni innovative basate sull’agroecologia e capaci di accrescere la resilienza delle piante nel loro ambiente».

«Slow Wine rappresenta un’occasione unica per celebrare l’eccellenza dei vini della nostra regione e per promuovere una cultura enogastronomica basata sulla qualità, la sostenibilità e il rispetto delle tradizioni locali – ha commentato Giancarlo Tonelli, Direttore Generale di Confcommercio Ascom Bologna –. Siamo contenti di vedere i pubblici esercizi associati alla Fipe Bologna partecipare attivamente a questa importante manifestazione, offrendo agli appassionati iniziative che rientrano tra gli eventi off della fiera. La presenza dei nostri esercizi rafforza il legame tra il territorio e il settore vitivinicolo, contribuendo a valorizzare la ricchezza enogastronomica della nostra città e della nostra regione».

Legame con la città ribadito dall’Assessore all’Agricoltura del Comune di Bologna Daniele Ara : «Bologna accoglie Slow Wine confermando come il vino e l’agroalimentare di qualità siano di casa nella nostra città. Una città che vuole avere una politica del cibo, del gusto e che vuole promuovere nuovi stili di vita nei consumi, formando i propri cittadini a cominciare dalla scuola».

Mai come quest’anno vi è un’importante presenza dei produttori dell’Emilia-Romagna, come ha evidenziato Davide Frascari, Presidente dell’Enoteca Regionale . Sono, infatti 71 le cantine selezionate dalla commissione di Slow Wine a ribadire la vivacità vitivinicola della regione, in parte duramente colpita dall’alluvione dello scorso anno: «Slow Wine Fair cresce ogni anno e sta diventando un appuntamento di altissimo livello per i produttori del vino di qualità emiliano-romagnoli e italiani – sottolinea Alessio Mammi, Assessore regionale all’Agricoltura e Agroalimentare -. La Regione Emilia-Romagna continua a essere al fianco di questa manifestazione per la promozione del vino, riconoscendo il giusto valore agli agricoltori. Questi principi sono alla base del protocollo tra la nostra Regione e Slow Food per il sostegno alla biodiversità, alle produzioni del territorio, alla filiera vitivinicola capace di garantire valore e reddito ai piccoli produttori. Un evento di questa portata ha il merito di portare attenzione alla cultura del vino e del territorio, alla salvaguardia del suolo e delle piante, sempre più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici. L’Emilia-Romagna del vino sta crescendo molto, con produzioni di qualità, anche grazie al lavoro di produttori e agricoltori che credono nel proprio lavoro ogni giorno e che la Regione continuerà a sostenere».

Impegno evidenziato anche da Edoardo Schiazza, fondatore di Amaroteca, che ha seguito con cura la selezione degli amari, espressione di una cultura che accomuna tutta la penisola.

I numeri dell’edizione 2024
Circa 1.000 espositori, oltre 300 in più rispetto all’edizione 2023, provenienti da tutte le regioni italiane e da 27 Paesi dei cinque continenti, e oltre 5.000 etichette in degustazione attendono appassionati, buyer e professionisti. Il pubblico avrà la possibilità di scoprire vini che sono espressione di biodiversità, tutela del paesaggio agricolo, uso ponderato delle sue risorse, crescita culturale e sociale delle comunità contadine, e che puntano ad accrescere la consapevolezza dei consumatori. A Slow Wine Fair le occasioni di conoscenza e approfondimento sono offerte dal ricco banco d’assaggio, dalle 16 Masterclass e dalle conferenze e presentazioni in programma nello Spazio Reale Mutua, nella Demeter Arena e in Casa Slow Food, senza contare le iniziative di animazione promosse dalle istituzioni territoriali, tra le quali Regione Lazio – Arsial e Agenzia Laore Sardegna, per un totale di oltre 70 eventi.
Il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow
Giunto alla seconda edizione, il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, nato dalla collaborazione tra Slow Food e la Milano Wine Week, è assegnato da appassionati e professionisti a enoteche, ristoranti, osterie, bistrot, pizzerie che valorizzano i vini di una delle categorie territoriali o tematiche in concorso. Sono oltre 500 le realtà candidate dagli appassionati per le 12 categorie protagoniste dell’edizione 2024: otto riguardano le migliori selezioni territoriali, dall’Amarone alla Champagne, passando per Etna, Carso, Romagna, Rodano, Jura e Portogallo; quattro sono, invece, tematiche: i vini provenienti da vitigni autoctoni, quelli certificati biologici o biodinamici, quelli che spiccano per il rapporto qualità-prezzo e la migliore selezione di vini italiani buoni, puliti e giusti all’estero.
L’Amaroteca
Non solo vino: alla Slow Wine Fair si conferma la presenza della Fiera dell’Amaro d’Italia (quarta edizione), con un’area dedicata, dove produttori d’eccellenza espongono i propri amari. Sono 23 gli espositori selezionati da Amaroteca e dall’Associazione Nazionale Amaro d’Italia, alcuni dei quali raccontano i propri prodotti nel corso delle Masterclass. Novità di questa edizione è, poi, lo Slow Bar, uno spazio di incontri e degustazioni dedicato al mondo degli spirits , bevande ottenute dalla distillazione di cereali, frutta o verdura sottoposti a fermentazione alcolica.
I partner della filiera
Slow Wine Fair conferma per il 2024 la presenza di una selezione qualificata di professionisti e partner della filiera. Una sezione dell’evento è, infatti, dedicata a imprese che, grazie a macchinari, attrezzature e tecnologie innovative, contribuiscono al rinnovamento del sistema agricolo e permettono ai vignaioli di adottare metodi di produzione sostenibili e rispettosi dell’ambiente.
I buyer
Circa 200 selected buyer e professionisti, per i quali Slow Wine Fair 2024 è aperta tutti i giorni, si sono già registrati alla manifestazione e possono contare anche sul supporto del digitale, grazie al servizio di matching reso possibile dalla piattaforma B2Match. Come di consueto, è ampio e articolato il mondo Horeca, impreziosito dal coinvolgimento della rete di ristoratori amici di Slow Food. L’edizione 2024 della fiera pone l’accento anche su importatori e distributori nazionali, i cui cataloghi rispecchiano la selezione presente all’evento. A questo si aggiunga un importante lavoro di scouting degli operatori esteri grazie alla collaborazione con ICE e agenzie specializzate estere: Faye Cardwell (Baviera, Germania), Danitacom (Danimarca), Strive International Consulting Ltd.

La Slow Wine Fair 2024 ha il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Comune di Bologna ed è realizzata con il supporto di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e da molti altri partner.

Comunicato Stampa

SLOW WINE FAIR 2024 – IL DIRITTO A UN SUOLO SANO PER UN VINO SANO AL CENTRO DELLA TERZA EDIZIONE

Bologna, 7 Novembre 2023

Più di 400 le cantine già confermate.
Da oggi la prevendita delle masterclass e le candidature per il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow.

Tre giorni dedicati al vino buono, pulito e giusto: la terza edizione di Slow Wine Fair, organizzata da BolognaFiere e SANA, Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, con la direzione artistica di Slow Food, torna a Bologna dal 25 al 27 febbraio 2024.

Da oggi, sul sito della manifestazione www.slowinefair.it, è possibile prenotare le prime Masterclass in programma e registrarsi alle conferenze online, accedere alla lista delle prime 400 cantine già selezionate nel catalogo della fiera e candidare il proprio “locale del cuore” per il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow.

I numeri dell’edizione 2023
La seconda edizione di Slow Wine Fair, a febbraio 2023, ha fatto registrare oltre 10.000 ingressi e una forte presenza di operatori del settore, tra cui alcune centinaia di buyer provenienti dall’estero. Numeri che, sommati alle oltre 750 cantine (+50% rispetto alla prima edizione) provenienti da più di 20 Paesi, alle 4.000 etichette del banco d’assaggio e alla nutrita partecipazione di produttori nei 20.000 metri quadrati di spazio espositivo, testimoniano il diffuso interesse nei confronti del vino secondo Slow Food.

Un vino che non è soltanto buono da bere, ma che porta con sé valori come la tutela della biodiversità, la difesa del paesaggio agricolo e la salvaguardia delle risorse. Un vino che, al tempo stesso, afferma l’importanza che, attorno alle cantine, si diffonda la cultura – e non la moda – del vino. Un vino autentico, riflesso del territorio di riferimento, senza sofisticazioni e compromessi.

Domenico Lunghi, Direttore Manifestazioni Dirette di BolognaFiere: «Noi puntiamo a consolidare la Slow Wine Fair, che in due sole edizioni si è ritagliata un preciso spazio nel calendario delle fiere europee del vino. Numerosi buyer esteri hanno già confermato la loro presenza nel 2024 per arricchire le proprie carte dei vini. Con il supporto di diversi partner – da ICE alle Camere di Commercio, fino alla nostra rete di agenti esteri –, stiamo raccogliendo molte candidature di operatori del Centro-Nord Europa, dove il vino sostenibile è sempre più richiesto, meglio ancora se biologico o biodinamico. Tutti i partecipanti alla Slow Wine Fair potranno fissare incontri one-to-one con possibili partner commerciali grazie alla nostra piattaforma digitale. In Italia, in sinergia con Confcommercio Ascom, Fipe e con FederBio, stiamo promuovendo la manifestazione fra quelle che BolognaFiere rivolge al mondo dell’HoReCa. Da quest’anno, accanto a Marca (per la GDO), BolognaFiere schiera Sana, la mostra mercato di FIVI e, appunto, la Slow Wine Fair, riuscendo a proporre in soli sei mesi – caso unico in Italia – un palinsesto articolato in ben quattro appuntamenti innovativi, diversi tra loro e capaci di richiamare i maggiori player del food&beverage».

Al centro della terza edizione di Slow Wine Fair vi è il tema della fertilità del suolo e la sua importanza, dal punto di vista agricolo ma non solo.

«Grazie alla vita nel suolo ogni vino rappresenta al meglio il significato della parola terroir. In quei primi 30 cm di terra si conserva il 30% di tutta la biodiversità terrestre, un universo di simbiosi e interrelazione tra microrganismi, funghi e radici che consente alle viti di esprimere aromi specifici esclusivi. Ma il suolo è in grande pericolo – denuncia Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia -. L’emergenza ambientale che lo riguarda è fra le più sottovalutate. Il 70% di tutti i suoli europei è in uno stato di cattiva salute a causa delle attuali pratiche di gestione, dell’inquinamento, dell’urbanizzazione e degli effetti del cambiamento climatico. Anche l’agricoltura ha le sue responsabilità. Pratiche agricole senza criterio e monocolture intensive hanno accelerato il fenomeno del degrado e dell’erosione quando, invece, il ruolo naturale dell’agricoltura dovrebbe essere quello di restituire al terreno ricchezza e fertilità biologica. Il suolo, come il cibo, deve essere considerato un diritto da garantire a tutti invece che una merce di scambio che sempre più spesso trasforma terreni agricoli e naturali in aree artificiali. Un’edizione ricca di contenuti e un messaggio chiaro: il diritto per tutti ad un suolo sano per un vino sano, un suolo sano “da coltivare”, “da abitare” e “da vivere”. Lo dobbiamo ai tanti produttori in ginocchio per l’ennesima alluvione frutto degli ennesimi errori. Oggi in Toscana, ieri in Emilia-Romagna lo scorso anno nelle Marche».

«Dopo due edizioni di grande successo possiamo sbilanciarci dicendo che la Slow Wine Fair sta prendendo corpo come l’evento del vino più identitario del panorama fieristico nazionale e non solo – sottolinea Giancarlo Gariglio, Coordinatore della Slow Wine Coalition -. Questo grazie a un preciso lavoro sui contenuti che sono al centro del nostro impegno per puntare su una viticoltura in grado di rivoluzionare il sistema agricolo e che presenti il vino al mondo come realmente è: un prodotto della pigiatura dell’uva che, se coltivata in modo virtuoso e seguendo pratiche agronomiche attente a preservare la salute del suolo e la sua vitalità, può contribuire a migliorare la salute del pianeta e a creare un sistema economico e sociale più giusto, rivitalizzando il tessuto dei borghi collinari che rischiano l’abbandono e lo spopolamento. In più la selezione delle cantine, che aderiscono al Manifesto del Vino buono, pulito e giusto, e l’assaggio sistematico delle loro bottiglie per poter partecipare alla fiera consente di offrire ai buyer e al settore HoReCa, oltre che agli appassionati, un’offerta omogenea e di altissimo profilo che non ha pari. Infine, le decine di occasioni di assaggio con le Masterclass e gli incontri in programma nelle Arene offrono una possibilità di approfondire i temi più scottanti del mondo del vino».

«Il vino biologico è un settore che continua a crescere, rappresenta un punto di forza per il mercato interno ed è particolarmente apprezzato a livello internazionale, dove vale il 19% delle esportazioni globali di agroalimentare bio italiano. In questo momento, in cui tutta l’agricoltura è messa a dura prova a causa di cambiamenti climatici sempre più estremi e improvvisi, la viticoltura biologica ha mostrato grande resilienza, grazie anche all’importante ruolo dell’innovazione in questo settore. Ritengo che i princìpi e i valori fondanti dell’agroecologia, che puntano sull’incremento della fertilità del suolo e della biodiversità, uniti a costanti investimenti in ricerca e innovazione, costituiscano i fattori chiave affinché la viticoltura bio e, più in generale, il modello agricolo biologico, rappresenti una strategia concreta di contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici. La partnership con BolognaFiere e Slow Food, che si concretizza in Slow Wine Fair, valorizza il ruolo centrale della viticoltura biologica per un vino buono, pulito e giusto» ha sottolineato la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini.

Una panoramica sugli eventi
Il ricco programma di Slow Wine Fair si apre con tre conferenze online, in programma il 6 dicembre, il 17 gennaio e il 7 febbraio. Al centro, naturalmente, il tema del suolo, affrontato da diversi punti di vista. Insieme agli esperti Claude e Lydia Bourguignon e a Francesco Sottile, agronomo e membro del board internazionale di Slow Food, si parla di rigenerazione e fertilità del terreno; Saverio Traini, agronomo e vice presidente del Biodistretto San Gimignano, e il sustainability consultant Íñigo Álvarez de Toledo trattano il tema del suolo come bene comune e della necessità che la politica si occupi di tutelarlo; infine, si discute di suolo come strumento di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, ascoltando gli interventi di Viviana Ferrario, professoressa associata presso l’Università IUAV di Venezia, Francesco Bordini, agronomo e consulente enologico, Pedro Parra, esperto di terroir, e Adriano Zago, direttore di Cambium formazione, primo master internazionale in biodinamica per il vino.

Confermate le Masterclass, le degustazioni guidate rivolte agli appassionati e ai professionisti del settore, e dedicate a esplorare il panorama vinicolo italiano e internazionale e l’affascinante mondo degli amari.

Più di 400 espositori già selezionati
Se, in soli due anni, Slow Wine Fair si è affermata come una delle fiere più rilevanti del panorama nazionale e internazionale, il merito è certamente anche degli espositori, la cui selezione comincia sette mesi prima del via ufficiale all’evento grazie al lavoro di una apposita commissione di cui fanno parte esperti italiani ed esteri: a oggi, sono già più di 400 gli espositori confermati, con un occhio di riguardo a chi produce in biologico e in biodinamico. A Bologna, a febbraio, supereremo le 800 cantine. Tra i produttori che hanno già confermato la propria presenza, abbiamo rappresentanze dai territori classici, come Austria, Francia, Germania e Spagna, e da quelli tutti ancora da esplorare, come Argentina e Cile, Georgia e Turchia, oltre che Australia e Cina.

Il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow
Anche nel 2024 torna il premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, nato dalla collaborazione tra Slow Food e la Milano Wine Week. Il premio è assegnato da appassionati e professionisti a enoteche, ristoranti, osterie, bistrot, pizzerie che valorizzano i vini di una delle categorie territoriali o tematiche in concorso. Dodici quelle protagoniste dell’edizione 2024: otto riguardano le migliori selezioni territoriali, dall’Amarone alla Champagne, passando per Etna, Carso, Romagna, Rodano, Jura e Portogallo; quattro sono invece tematiche: i vini provenienti da vitigni autoctoni, quelli certificati biologici o biodinamici, quelli che spiccano per il rapporto qualità-prezzo e la migliore selezione di vini italiani buoni, puliti e giusti all’estero. Ognuno, a partire da oggi, può segnalare la propria carta dei vini preferita: c’è tempo fino al 15 gennaio.

L’Amaroteca
Non solo vino: alla Slow Wine Fair si celebrano anche gli amari, accogliendo la Fiera dell’Amaro d’Italia, e gli spirits, cioè le bevande alcoliche ottenute dalla distillazione di cereali, frutta o verdura che sono già stati sottoposti a fermentazione alcolica. Spazio, dunque, a brandy, rum, vodka, gin e molto altro.

I partner della filiera
Slow Wine Fair conferma per il 2024 la presenza di una selezione qualificata di professionisti e partner della filiera. Una sezione dell’evento è infatti dedicata a imprese che grazie a macchinari, attrezzature e tecnologie innovative contribuiscono al rinnovamento del sistema agricolo e permettono ai vignaioli di adottare metodi di produzione sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

I buyer
Buyer e professionisti, per i quali Slow Wine Fair 2024 sarà aperta tutti i giorni, potranno contare anche sulla forza del digitale, grazie a un servizio di matching fruibile sul sito dell’evento. Come di consueto ampio e variegato il mondo Ho.re.ca, impreziosito dal coinvolgimento della rete di ristoratori amici di Slow Food. L’edizione 2024 della fiera pone l’accento anche su importatori e distributori nazionali, i cui cataloghi rispecchiano la selezione presente all’evento. Infine, la manifestazione può contare su un importante lavoro di scouting degli operatori esteri grazie alla collaborazione con ICE e agenzie specializzate estere.

La Slow Wine Fair 2024 ha il patrocinio del Comune di Bologna ed è realizzata con il supporto di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, FederBio e Fipe, Confcommercio Ascom Bologna. 

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